«Celebriamo con gioia la Natività della beata Vergine Maria: da lei è sorto il Sole di giustizia, Cristo, nostro Dio». Con queste parole comincia la celebrazione eucaristica di questa festa. Così come l’aurora annuncia in ogni alba l’arrivo di un nuovo giorno, così la nascita della Madre di Dio è «speranza e aurora di salvezza».
Maria nasce per diventare, in virtù del suo fiat generoso, la Madre del Redentore. Era la pedina chiave nel disegno che Dio aveva abbozzato per riscattare l’umanità. Il Signore aveva preparato con delicatezza, secolo dopo secolo, gli uomini e le donne della sua stirpe. Fin dal primo momento del suo concepimento la santificò in maniera mirabile rendendola «piena di grazia» (Lc 1, 28); nasce immacolata per un privilegio divino in quanto madre del Figlio di Dio. Anche se nessuno dei suoi concittadini se ne renda conto, «questa bambina, ancor piccola e fragile, è la “donna” del primo annuncio della redenzione futura, contrapposta da Dio al serpente tentatore (cfr. Gn 3, 15)».
Contemplare Maria vuol dire guardarci nel modello che Dio stesso ci ha dato. Nelle litanie del Rosario la invochiamo con il titolo di «Vergine fedele» e «Causa della nostra letizia»: nel giorno del suo compleanno le possiamo chiedere che ci aiuti ad essere felici essendo fedeli ogni giorno ai disegni di Dio, sempre nuovi.
Tratto dall’omelia di Papa Benedetto XVI del 08-09-2007
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