Giuseppe

2020-12-22

«Amerai il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze». Me lo hanno insegnato fin dalla nascita, ma i molti anni ormai trascorsi mi hanno dato la certezza che non si può fare a meno di amare il mio Dio.
L'ho amato intensamente quando ha voluto darmi in dono Maria, la più bella, la più buona, la più timorata tra le donne di Israele.
Ho imparato a leggere in ogni cosa la presenza del mio Signore; io lo so che egli guida ogni nostro passo e che le strade che lui sceglie per noi sono le migliori. Eppure, ebbi un attimo di smarrimento e il mio cuore per poco non cedette di fronte alla gravità di quello che mi capitò d'improvviso. «Giuseppe, aspetto un bambino».
Me lo disse dolcemente, come se fosse stata la cosa più naturale, come se avessi dovuto festeggiare e gioire con lei per una simile notizia. Ma non eravamo ancora sposati e io non l'avevo nemmeno sfiorata con il pensiero.
«Mio Dio, che cosa mi sta succedendo? Altre donne hanno pagato con la vita un simile sbaglio... ma lei, lei è cosi giovane, così innocente perfino di fronte a questa grande colpa. Dimmi cosa devo fare? Guidami ancora tu come hai fatto per tutta la mia vita.»
Non avrei mai permesso che le fosse fatto qualcosa di male o che cadessero su di lei l'infamia e la vergogna. Pensai di seguire, pertanto, l'unica alternativa che mi era concessa: l'avrei lasciata segretamente. Dio me l'aveva data, Dio aveva deciso di togliermela. Se adesso sono qua a gioire per la prossima nascita di Gesù, il figlio di Dio, è perché Dio lesse la mia angoscia e mi inviò un messaggero: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie, perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo».
Questo bambino non è frutto del mio seme, ma è ugualmente mio figlio perché mi è stato affidato e l'ho generato col cuore e con l'amore con il quale l'ho amato per tutta la vita.
#santuariomdr